Forum per i docenti di latino

I dubbi... dell'insegnante

I dubbi... dell'insegnante

di Claudia Lucca -
Numero di risposte: 6

Carissimi,

ho capito che questo forum può essere utilizzato anche per esplicitare dubbi sulla didattica del latino che non sembrano per forza collegati con gli esercizi che stiamo preparando o (parlo per me) prepareremo appena possibile. Allora pongo a voi e al prof. Balbo tre domande che sono sorte in me guardando alcuni esercizi online di latino:

1) la distinzione fra peto (chiedere per ottenere) e quaero (chiedere per sapere) è davvero così netta? E dire che il primo si costruisce con ab +ablativo e il secondo con e+ablativo non è un'eccessiva rigidità? In un esercizio online mi si diceva che era giusto Legati obsidum numerum e militibus quaesiverunt e non Legati obsidum numerum a militibus petiverunt.

2) Il secondo dubbio riguarda la traduzione della narrativa: nel caso in cui abbia valore temporale voi accettate la traduzione con il "quando"? Nel mio dipartimento si tende ad accettare solo "mentre" per la contemporaneità e "dopoché" per l'anteriorità. A me sembra che in alcuni casi anche con il "quando" in italiano si riesca a rendere bene l'idea della contemporaneità, ma chiedo a voi.

3) Resa dell'anteriorità in italiano quando si trova postquam: un mio allievo (bravo) avendo ben compreso l'importanza dell'esplicitazione dell'anteriorità in latino ha deciso di tradurre un postquam+piuccheperfetto con un trapassato remoto (perché nella reggente in italiano c'era un passato remoto). Io chiaramente l'ho penalizzato come se avesse sbagliato completamente il tempo verbale anche se avevo compreso il suo ragionamento. Poi mi sono chiesta se fosse giusto: di fatto quel piuccheperfetto non indica solo anteriorità?

Mi piacerebbe cogliere l'occasione di questo forum per scambiarci anche quelle domande che difficilmente abbiamo tempo e occasione di porre ai nostri colleghi. Una tale discussione aiuterebbe anche a creare degli esercizi sempre più precisi e corretti.

Grazie a tutti!

Claudia Lucca

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Re: I dubbi... dell'insegnante

di Patrizia Silvestrin -

Buona sera a tutti,

capisco i dubbi della prof.ssa Lucca, anche io ho spesso le stesse perplessità. Per quanto concerne la narrativa, tendo a non accettare l'uso del quando (del resto faccio parte di quel dipartimento citato dalla prof.ssa Lucca). Non penalizzo invece postquam + piuccheperfetto tradotto con un trapassato remoto quando nella reggente c'è un passato remoto perché mi sembra che renda comunque l'anteriorità. Anche io però chiedo lumi in proposito al prof. Balbo

Grazie mille

Patrizia Silvestrin

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Re: I dubbi... dell'insegnante

di Andrea Balbo -
Cari tutti, mi pare che le domande di Claudia siano esattamente un esempio di che cosa può significare un forum di dibattito,  ovvero uno scambio di idee, dubbi, incertezze, proposte. PEr questo, nessuna paura.

Rispondo ai dubbi:

1. a me pare che il senso della frase sia effettivamente il chiedere a titolo informativo. ciò detto, attenzione a non fossilizzarci su distinzioni troppo scolastiche. Copio qui di seguito il lemma del Thesaurus per peto

CAPVT PRIVS: vigente respectu motus actionisve corporalis:
  CAPVT ALTERVM: pertinet ad actionem incorporalem:
quaero, secondo l'OLD, conta ben 10 accezioni, delle quali il chiedere per sapere è solo l'ottava, mi pare

2. certo, direi di accettare; gli errori veri sono altri

3. Io non l'avrei penalizzato, ma dipende anche che cosa si voleva che si riconoscesse dall'esercizio. Bisogna ricordare che, in molti casi, i tempi latini non possono essere ricalcati su quelli italiani


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Re: I dubbi... dell'insegnante

di Barbara Garofani -

Concordo sull'attenzione a non soffermarsi su distinzioni troppo scolastiche (anche se so che non è il caso di Claudia). Questo mi sembra un punto di riflessione importante sul tanto discusso collegamento biennio-triennio. Nel biennio si insiste molto (anche giustamente) sulla "precisione" nella traduzione di alcuni complementi, singolare/plurale ecc. Questo talvolta, però, mi sembra poi penalizzare sulla lunga durata alcuni studenti che faticano a "sganciarsi" da questi meccanismi per passare a una vera e propria traduzione.

Barbara

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Re: I dubbi... dell'insegnante

di Marcella Guglielmo -

Mi inserisco a proposito del quando: una vexata quaestio anche tra i miei colleghi, e alla fine ognuno resta del proprio parere.

Se è vero che "dopo che" è molto più chiaro, e per me preferibile, nelle grammatiche italiane si legge che "quando" esprime la posteriorità dell'azione della reggente. E allora, perché no?

In riposta a Marcella Guglielmo

Re: I dubbi... dell'insegnante

di Andrea Balbo -
La questione riguarda il predicato, per cui è necessario rendere bene l'idea lavorando sui tempi del verbo. Se ne è occupata Ilaria Torzi nel suo lavoro Consecutio o persecutio temporum? I misteri della resa in italiano dei tempi relativi latini ne A. Balbo- M. Ricucci (a cura di), Prospettive per l'insegnamento del latino. I Quaderni della ricerca 16 (Latino), Torino, Loescher 2014, 59-81. Posso mettervi in contatto con l'autrice, se volete